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KM ZERO

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Chissà quante volte è capitato di aver sentito la locuzione “a chilometro zero”. Negli ultimi anni, infatti, se ne parla sempre più spesso, sia nella vita di tutti i giorni quando si va in giro per negozi, ma se ne parla anche nei mass media sia nel vastissimo mondo del web. In un mondo dominato dalla globalizzazione, caratterizzato dall’assenza di confini e dall’avvicinamento di Stati e realtà lontanissime, spesso e volentieri si apprezza meno tutto quello che è vicino a noi. Parliamo di prodotti nati dalla terra – ma non solo -, che hanno il sapore di bontà, di genuino e di casa. Scopriamo nel dettaglio di cosa si tratta e il valore che assume oggi.


Km 0: significato e origine


Come suggerisce lo stesso nome, Km 0 è riferito al percorso che fa un determinato prodotto dal momento in cui “nasce” fino a quando arriva nelle mani del consumatore finale. Km 0, quindi nessun chilometro, viene utilizzato come sinonimo di vicinanza e di prossimità geografica (in un raggio massimo di 100 km). La sua origine, però, non ha nulla a che fare con i prodotti della terra – come sarebbe fare intuire – ma con il mondo delle autovetture. Ecco perché. Il Km 0 si riferiva ad una specifica categoria di autovetture immatricolate dai concessionari stessi, per cui il prezzo sarà più basso rispetto a quello del mercato (si parla addirittura del 20-25% in meno). In questo modo, i vantaggi sono principalmente due. Per il cliente il vantaggio sta nell’acquisto dell’auto desiderata, praticamente nuova (con pochissimi km, al di sotto dei cento) ad un prezzo decisamente più basso. Per il concessionario sta nel fatto che compra più auto - o quanto meno più di quelle che venderebbe in un lasso di tempo definito – raggiungendo un grande volume di acquisti e, quindi, più agevolazioni e sconti da parte delle industrie automobilistiche.


Km 0: cosa rappresenta oggi


Quando oggi si sente parlare di Km 0 si fa riferimento a quella politica commerciale che punta alla valorizzazione dei prodotti locali rispetto a quelli degli altri Stati. Nel mondo dell’agricoltura e dei prodotti della terra, l’importanza del Km 0 è di vitale importanza: più sono coltivati a poche centinaia di metri da noi (o anche meno!), più saranno freschi e genuini poiché i tempi di trasporto sono decisamente molto più brevi. Ma non è tutto qui. Grazie ai prodotti locali si ridurranno drasticamente anche gli impatti ambientali inerenti al trasporto, poiché le pratiche di produzione, imballaggio e spedizione solitamente producono anidride carbonica, alimentando così l’inquinamento. Di recente si sente parlare di prodotti a km 0 anche in altri settori commerciali, ad esempio in quello turistico, con i pacchetti vacanze a km 0, e in quello manifatturiero.

 

L’importanza Km 0 nella moda


Probabilmente non tutti lo sanno, ma Km 0 è una locuzione molto utilizzata anche nel mondo della moda. E in che modo? Oggi, grazie a questo nuovo modo di pensare, va rivisto il rapporto stesso tra produttore e consumatore e tra consumatore e prodotto stesso. Ed è così che si rivalutano le eccellenze artigianali locali per i tessuti che utilizzano, le sedi delle industrie in territorio italiano a pochi passa da casa, le maestrie e i sapori tramandati, talvolta, da generazione in generazione. Acquistare prodotti e capi locali contribuisce in modo significativo a rinvigorire l’economia regionale, o ancora meglio, provinciale. I prodotti a chilometro zero sostengono anche l'occupazione e agevolano soprattutto i piccoli e medi produttori. Le persone, sempre più spesso, imparano ad acquisire più consapevolezza nella fruizione e nel modo stesso di vivere l’esperienza di consumo. Inoltre, grazie a questa scelta consapevole, viene valorizzata la produzione locale e recuperato il legame della gente con il territorio di appartenenza.

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