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I TECHNO CLUB: UN AMORE LUNGO 40 ANNI

  • 4 min read

I Techno club: un amore lungo 40 anni

La cultura musicale è scenario di un ampio e variegato numero di generi e sottogeneri. Tra questi, spicca sullo sfondo quello della Techno. Oggi faremo un excursus di questo genere che da anni incanta gli appassionati e ammalia coloro che vi si avvicinano per la prima volta. 

Dalla storia della Techno passando per i techno club. Pronti a iniziare il vostro viaggio? Allacciate le cinture.

Techno club

Musica Techno: storia, origini, significato, filosofia di vita

Storia e origini

La techno appartiene al genere musicale Electronic Dance Music (EDM), che a sua volta è suddiviso in innumerevoli sottogeneri. Pare che le sue radici affondino nel terreno di Detroit, negli anni ’80. E proprio la Detroit Techno è ad oggi un genere ancora molto apprezzato, che risuona per le sale dei Techno Club di tutto il mondo. Tra i padri fondatori della Techno troviamo Juan Atkins, che fu il primo tra tutti a entrare in contatto con il genere. Insieme a Rick Davis fondò i Cybotron, dando vita a una speciale filosofia di vita, ispirata alle teorie del futurologo Alvin Toffler. Toffler riteneva che nel futuro, dei ribelli sarebbero stati capaci di sovvertire gli ordini sociali asservendo l’umanità ai propri scopi. I “ribelli”, Toffler li chiamava “techno-rinnegati”.  Al duo, poco dopo, si aggiunse un chitarrista: John Howesley ma fu lì che Juan Atkins andò via, sentendo il richiamo di ammalianti sirene dell’elettronica, e fondò invece i "Model 500". Fu con loro che registrò il suo brano techno di esordio, nel 1985: "No UFO’s”. Insomma, il resto è storia, e 3 anni dopo, nel 1988, fu addirittura la Virgin Records a interessarsi al genere, e fu Atkins a proporre il genere con l’appellativo “Techno” che oggi tutti conosciamo. Dopo Atkins, lo scenario techno fu un susseguirsi di sorgere e risorgere di clubs che hanno fatto la storia, alcuni dei quali ancora oggi sono la punta di diamante dello scenario (basti pensare all’Amnesia, ad esempio). Ma non solo: The Warehouse, Shoom, The Hacienda, Venue 44, Tresor, Omen, Nation, Ostgut e moltissimi altri club sorsero proprio seguendo la scia irresistibile di Atkins, anche se ad oggi, alcuni di questi techno club purtroppo non sono più in attività (come ad esempio il Venue 44, chiuso nel 2008 dopo 16 anni di onoratissima carriera). La frase di Atkins che divenne storica, fu la surrealissima: "Voglio che la mia musica suoni come due computer intercomunicanti, non voglio che sembri una band reale. Deve suonare come se l'avesse fatta un tecnico. Ecco cosa sono io: un tecnico con sentimenti umani”.

 

Filosofia di vita

Ma la techno non è solo un genere musicale: è una vera filosofia di vita.Come aveva detto Atkins, la musica techno è comunicazione, e per certi versi in effetti è l’emblema della comunicazione del nostro tempo, il simbolo di una società iper-tecnologica che comunica tramite intelligenze artificiali, e, per dirla come Atkins, tramite “due computer intercomunicanti”. La techno è simbologia del futuro e immagine del domani. Ma al contempo, e quasi paradossalmente, la techno è anche coesione: i techno club infatti sono veri e propri luoghi di incontro in cui gli appassionati si mescolano tra loro per fare quello che più amano, ovvero ballare a ritmo di techno. I locali sono pieni di luci e nebbie di fumo artificiale che stordiscono e al tempo stesso trascinano via in una girandola di emozioni e sensazioni, e tutti insieme, in quel momento, sono lì per vivere la stessa esperienza. Un vero e proprio stile di vita che si fonde a una scuola di pensiero sui generis che ancora oggi affascina generazioni di giovani.

 

I Techno club e le città che hanno fatto la storia

Ma veniamo ora al punto cruciale: quali sono i club che hanno fatto la storia della techno e quali sono le città che vantano la migliore cultura techno club?

 

Le migliori città

Tra le città che vantano i migliori club techno abbiamo indubbiamente Ibiza, Amsterdam, Milano, Barcellona, Miami, New York, Tel Aviv, Bogotà. E poi ancora, Las Vegas, Torino, Londra, Berlino. Ma non solo le città, anche interi Paesi o stato spesso hanno i migliori techno club del mondo, basti pensare alla Croazia, ad esempio, o alla California. E a proposito di Berlino, avete mai sentito parlare del Berghain? Indubbiamente uno dei club techno più noto, se non IL più noto in assoluto.

 

Berghain: la culla della techno più famosa del mondo

Sono gli anni ’90, e a due gestori di un sex club chiamato Lab.oratory, viene proposto di ampliare il locale che hanno in affitto che si trova in un posto che più underground non si può: il deposito ferroviario in disuso della stazione di Ostgüterbahnhof, su Stralauer Allee. E’ così che i due hanno l’illuminazione: aprire un dance club, che chiameranno Ostgut

Due anni dopo aprono un’altra estensione del locale, denominata Panorama Bar. Ma sfortunatamente nel 2003 un piano di ristrutturazione li mette con le spalle al muro: non solo devono chiudere, ma la struttura va abbattuta. Michael e Norbert però oramai amareggiati, pensavano non sarebbero stati più capaci di ritrovare un altro posto con una atmosfera da techno club degna di questo nome, ma poi arriva l’inaspettato: trovano una centrale elettrica abbandonata che diventa la nuova casa di quello che oggi è il Berghain. Lo spirito del Berghain è quello della pura libertà: qui si mescolano tutti i tipi di persone, senza distinzione di genere e senza un prototipo di frequentatore. Una perfetta rappresentazione della filosofia techno.

 

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